Il caso letterario Mircea Cărtărescu

Mircea Cărtărescu è nato a Bucarest il 1^ giugno del 1956 ed è ormai considerato un grande della letteratura contemporanea tanto da essere stato già più di una volta candidato al Premio Nobel per la letteratura.

Mircea Cărtărescu
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Formatosi ai suoi esordi come poeta Cărtărescu è considerato, anche se in maniera forse un po’ riduttiva, uno scrittore dallo stile postmoderno, influenzato sia dalla tradizione fantastico-mitologica romena, che dalla cultura psichedelica. Le opere di Mircea Cărtărescu, egregiamente tradotte in italiano da Bruno Mazzoni e pubblicate dall’Editore Voland, sono spesso caratterizzate da costrutti letterari legati più a piani simbolici, che narrativi. La sua trilogia, dall’ampio respiro, intitolata ”Abbacinante” è il capolavoro internazionalmente riconosciuto che ne ha decretato la fama.

La poetica di questo scrittore romeno è stata paragonata dalla critica a quella di James Joyce, Franz Kafka e, soprattutto, a quella di Thomas Pynchon autore simbolo della cosiddetta Blue jeans generation, movimento sorto negli anni ottanta all’interno del panorama letterario romeno.
Dal 1991 al 1994 è stato professore di ruolo all’Università di Bucarest ed ha insegnato anche ad Amsterdam per un anno. Come scrittore, ha esordito nel 1978 con una novella pubblicata sulla rivista România Literară.
Cartarescu ha una scrittura ricercata, colta, ma non difficile da un punto di vista linguistico. Leggerlo è piacevole e interessante, ricco com’è di racconti, in parte realistici, in parte onirici, fantastici. La grandezza della sua arte è che essa consente diversi piani di lettura dal realismo, alla psicanalisi come in “Travesti” (1994) dalla mitologia, alla poesia, alla storia come ne “Il Levante” (1990).

Carlo Marino

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